Come molti di voi sapranno, Papa Giovanni XXIII, il Papa Buono, si incontrò con un Fratello Cosmico (alieno) nei Giardini Vaticani da solo. Alieno era venuto sulla Terra per salutare a Papa Giovanni XXIII per parlare pace ed amore in pochi minuti e poi alieno era andato via subito. Papa Roncalli fu uno dei pochissimi papi integri e puri.
"Mons. Capovilla: vide un “essere alieno” con Giovanni XXIII"
Astronomi vaticani confermano l’esistenza dei Riv (“Res Inesplicata Volantes”). Il Gesuita Padre Reyna: «Da due degli Osservatori molte volte ho seguito le evoluzioni degli Ufo»
Il Cardinale Capovilla riporta alla ribalta un episodio poco conosciuto dal pubblico, in quanto con Loris Capovilla scompare l’ultimo testimone di un incontro che Papa Giovanni XXIII avrebbe avuto con un “essere alieno” nel 1961 due anni prima della sua morte. L’incontro sarebbe avvenuto nei giardini della Villa Pontificia di Castel Gandolfo e Loris Capovilla ne sarebbe stato testimone. Il Segretario del Papa per espresso desiderio di Roncalli avrebbe mantenuto per anni il segreto di questo “incontro”. La notizia apparve su un quotidiano inglese e fu poi ripresa dal “Sun” nel 1985. Molti, all’interno della Santa Sede, sono propensi a ritenerlo veritiero. Secondo quanto riferito da Mons. Capovilla, il “contatto” sarebbe avvenuto in un pomeriggio di luglio del 1961.
«Camminavamo – racconta Capovilla – il lago a pochi passi, uno accanto all’altro, come due amici, come avevamo fatto tante volte in quegli splendidi pomeriggi d’estate. Come persone qualsiasi che hanno voglia di starsene un po’ in disparte, fuori dalla routine quotidiana. A un tratto, sopra le nostre teste apparvero luci colorate, arancio, ambra, azzurro e poi accadde l’imponderabile che è difficile da raccontare: le luci si fermano per qualche minuto sulle nostre due figure che camminano fianco a fianco, poi il contatto. Una delle astronavi si stacca dallo stormo e atterra nel lato sud del giardino. Il portellone si apre e dalla carlinga esce fuori qualcosa». È «assolutamente umano» riferirà Capovilla, solo che ha una luce intorno che lo avvolge. Caddero in ginocchio i due, poi Roncalli si alzò e senza esitare andò verso “l’uomo”, quell’essere assolutamente umano avvolto da una luce tenue, penetrante. Parlarono per circa venti minuti ma non si potevano sentire quelle voci: «non sentii nulla» ma parlavano tra di loro, gesticolavano. Per ben venti minuti poi l’Uomo voltò le spalle e se ne ritornò sull’astronave che ripartì. «Roncalli mi guardò e pianse. Quando ritornò verso di me – prosegue Capovilla – mi disse: “I figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli”». Questo avrebbe detto Papa Roncalli al suo segretario che per anni, forse per volere dello stesso Giovanni XXIII, gli impose il silenzio sulla vicenda. Sono passati 55 anni dall’“incontro” in quello strano pomeriggio e tuttora in Vaticano sono presenti dubbi e perplessità. Ora con la morte del Cardinale Capovilla, ultimo testimone del fatto straordinario, si chiude il ricordo di quel contatto. C’è da dire in proposito che durante il pontificato di Benedetto XVI, in un convegno tenutosi nel 2009 in Vaticano su altre forme di vita nell’Universo, astronomi gesuiti ne hanno ammesso l’esistenza. Il Gesuita Padre Reyna astronomo e professore di fisica all’Università del Salvador a Buenos Aires, ha ammesso: «Gli Ufo sono oggetti reali le cui strutture, velocità e traiettorie sono state fotografate e registrate dai radar. Da due degli Osservatori (operativi per la Santa Sede n.d.r.) molte volte ho seguito le evoluzioni degli Ufo. Quasi sempre seguivano dei satelliti o dei missili ma sempre a una certa distanza come per non disturbarli con il loro campo magnetico. Quando i satelliti entrano nel cono d’ombra della Terra essi spariscono, invece gli Ufo rimangono luminosi e cambiano generalmente rotta a velocità fantastiche. Una notte per la prima volta al mondo abbiamo seguito uno di essi al telescopio».